L’ex bomber honduregno è stato uno dei più forti e corretti del calcio italiano, da prendere come esempio per professionalità e rispetto. Qualità unite a tanta tecnica e corsa che hanno fatto di lui un giocatore esemplare di alto livello

Era il campionato 2005-06, al Del Duca andava in scena Ascoli-Cagliari, gara terminata 2-2. L’eroe di quella giornata?  David Suazo, ex giocatore di Cagliari, Inter, Benfica, Genoa e Catania nonché nazionale dell’Honduras (ha partecipato al Mondiale in Sud Africa). Suazo, che è anche l’ex tecnico del Brescia, l’avversario dei bianconeri che sabato primo aprile giocheranno al Del Duca, ha raccontato le emozioni di quella gara in esclusiva al Corriere Adriatico.

“In quella partita realizzai due gol, eravamo rimasti in 9 ed in svantaggio. Il punteggio finale fu di 2-2, ma più che i due gol mi sono rimasti nel cuore gli applausi di tutta la tifoseria dell’Ascoli verso di me. Vi assicuro che provai una forte emozione, ero in uno stadio non mio eppure la gente mi stava applaudendo. Quello è stato un momento bellissimo, un’ immagine fantastica che porterò sempre con me. Di solito quando si va a giocare in trasferta non si ricevono applausi, tutto altro. Quegli applausi mi hanno lasciato tanto”.

Un’immagine dal grande significato. “È stata un’esperienza bellissima, un’immagine che vorremmo si verificasse in tutte le parti del mondo. Quell’immagine molto bella, quando tutto lo stadio si è sentito coinvolto,  sta a significare che avevo trasmesso positività che poi si evidenzia con il lavoro che viene riprodotto sul campo. Al di là della rivalità, ci vuole sempre rispetto quando si gioca e questo le tifoserie lo riconoscono”.