Dai 16 punti ottenuti (per ben due volte) da mister Sottil ai risicati 8 conquistati nel torneo 2015/16. Questo il range in cui si è mosso l’Ascoli, dal ritorno in B, nelle ultime otto partite di campionato. Le stesse che mancano oggi, con il Picchio di mister Carrera terzultimo a quota 31. Ecco il focus presentato sulle colonne del Corriere Adriatico.
Le salvezze al fotofinish
L’Ascoli dovrà fare sicuramente meglio di quanto accaduto nell’anno del ritorno in B, quando a 720’ dal triplice fischio della regular season i bianconeri erano a quota 39 e +2 sui playout (torneo a 22 squadre, ndr). Due vittorie intervallate da altrettante sconfitte, poi un solo punto in tre gare e Picchio a festeggiare la salvezza (con Cozzi e Beggi a sostituire Mangia) solo grazie allo 0-0 contro lo Spezia al fotofinish. Bottino, dunque, di 8 punti in 8 partite, che oggi non basterebbe (verosimilmente) a centrare l’obiettivo.
Ne arrivarono tre in più la stagione seguente, quando l’Ascoli di Aglietti viaggiava a quota 38 (+3 sui playout). Tre pareggi consecutivi, il successo per 2-0 sull’Avellino e altri due X, prima dell’exploit per 0-1 in quel di Bari a sancire la salvezza con una giornata d’anticipo. 11 punti, dunque, con l’unico ko all’ultima giornata quando la squadra era già in vacanza.
Brividi e certezze
Più critica la situazione nel 2017/18: Ascoli di Cosmi terzultimo (36) a -2 dalla salvezza. Due sconfitte di fila fecero malissimo, poi l’exploit con la Cremonese (1-2) riaccese la luce prima di tre X e del nuovo successo esterno col Pescara (0-1). A quel punto un’altra vittoria avrebbe garantito la salvezza, ma col Brescia fu solo 0-0 e la permanenza in B passò per i playout (doppio 0-0 con l’Entella). In regular season, dunque, furono 10 punti in 8 match.
Campionato ‘monco’ a 19 squadre l’anno seguente: Ascoli di Vivarini a quota 33 e +3 sui playout a 720’ dal termine. Le vittorie con Padova (1-2) e Pescara (2-1) diedero lo slancio, la sconfitta con lo Spezia (3-2) fu subito dimenticata dal successo contro il Venezia (1-0) che regalò virtualmente la salvezza, divenuta poi matematica col pareggio col Cittadella (2-2). Per l’Ascoli furono ancora 10 punti, con tre sconfitte nelle ultime tre gare a obiettivo già raggiunto.
Le imprese
Le imprese più grandi sono arrivate nelle due annate seguenti. Proprio a 8 gare dal termine, nel 2019/20, ecco Dionigi per salvare un Ascoli quartultimo a quota 32, più vicino alla retrocessione diretta (+2) che alla salvezza (-4). Pareggio all’esordio col Crotone (1-1), poi quattro straordinarie vittorie consecutive permisero al Picchio di rialzare la testa. Alla fine, però, servì anche un aiuto dagli altri campi per brindare alla salvezza, visto che dopo il 2-2 col Pordenone arrivarono due sconfitte negli ultimi 180’. Obiettivo, comunque, raggiunto, con ben 14 punti nelle ultime 8 gare.
Tanto, ma comunque meno di quello che fece Sottil nel 2020/21. Dopo i disastri di Bertotto e Rossi, il tecnico aveva portato l’Ascoli a quota 28, terzultimo a -1 dai playout e -6 dalla salvezza. Nonostante la dolorosissima sconfitta nello scontro diretto con il Cosenza, il Picchio seppe rialzarsi: quattro vittorie consecutive, come con Dionigi, poi un pareggio e il nuovo successo col Cittadella (2-0) sancirono un’incredibile salvezza. Addirittura con una giornata d’anticipo, rendendo inutile l’ultimo match grazie al super bottino di 16 punti ottenuti nelle precedenti 7 gare.
Dal sogno Serie A al rischio Serie C
L’anno seguente, stesso straordinario cammino per centrare i playoff a distanza di 17 anni dall’ultima volta: a quota 49 (-6 dalla Serie A), Sottil e il Picchio inanellarono ancora 5 vittorie, un pari e un solo ko per accedere agli spareggi promozione. Dal sogno Serie A, però, oggi c’è il rischio C. Evitato lo scorso anno, quando il Picchio era a 36 (+3 sui playout) a otto gare dal termine. La fondamentale vittoria per 4-3 sul Brescia lasciò dietro le Rondinelle, poi altri due successi, un pari e tre ko: 11 punti in 8 gare per restare in B con Breda.
Oggi tocca a Carrera: serve l’ennesima rimonta salvezza.