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Pordenone-Ascoli, il doppio ex Peccarisi: “Tiferò Picchio, ma occhio ai Ramarri”

L’ex difensore, oggi collaboratore tecnico al Venezia Primavera: “Sottil uomo giusto, i bianconeri possono giocarsela con tutti”

Un’incredibile rimonta salvezza nel 2011/12, un’amarissima retrocessione la stagione successiva. Due anni dal sapore opposto, in bianconero, per Maurizio Peccarisi, rimasto comunque molto legato all’ambiente ascolano. L’ex difensore ha vestito anche la casacca dei Ramarri: con lui, oggi collaboratore tecnico al Venezia Primavera, abbiamo analizzato il match in programma sabato tra Pordenone e Ascoli.

Peccarisi, sabato c’è Pordenone-Ascoli. Da doppio ex, come vede la sfida?
“Tiferò i bianconeri e credo che, a livello di qualità, il Picchio sia favorito. Ma facciamo gli scongiuri, perché queste gare nascondono tante insidie. Il Pordenone deve vincere per cercare di abbandonare l’ultimo posto in classifica, l’Ascoli dovrà scendere in campo attento e determinato: se si sottovalutano questi match, si rischia di incappare in una brutta giornata”.

Ascoli a quota 18 dopo 12 giornate, si aspettava questo inizio da parte dei bianconeri?
“Sono molto contento di come sia iniziata la stagione del Picchio. Nelle prime gare sembrava non ce ne fosse per nessuno, poi c’è stato un lieve calo nei risultati prima dell’ultima importante vittoria con il Vicenza. Oggi l’Ascoli è lì, a -1 dai playoff: la classifica non va guardata adesso perché il campionato è ancora lungo, ma penso che i bianconeri abbiano le carte in regola per giocarsela con ogni avversario”.

Torniamo all’Ascoli. Da ex difensore, come giudica il reparto arretrato dei bianconeri?
“Io credo che quando le cose vanno bene, il merito è di tutta la squadra. Prima c’è la squadra, poi i reparti e infine i singoli giocatori. Quello che dall’esterno mi piace dei bianconeri è la solidità del gruppo: l’Ascoli sembra avere una grande mentalità e questa può e deve essere l’arma vincente del Picchio”.

Quanto ha influito mister Sottil da questo punto di vista?
“Sicuramente tanto. Lo ricordo da difensore, l’ho affrontato in qualche gara: era un giocatore che faceva della fisicità la sua arma vincente e aveva una grande personalità. Questa la sto vedendo anche adesso che è in panchina: è un allenatore che ha fatto esperienza ed è molto preparato, credo che l’Ascoli abbia trovato l’uomo giusto per un ruolo così importante”.

Momento amarcord. Che ricordi ha della sua esperienza nel Piceno?
“Il primo anno con mister Silva fummo protagonisti di un’incredibile rimonta salvezza, la stagione successiva purtroppo non riuscimmo a mantenere la categoria. Nel mio cuore restano però bei ricordi: mi sono sentito a casa e ho sempre percepito il grande calore del popolo bianconero. Spero che l’Ascoli possa tornare il prima possibile a lottare contro i club più blasonati del calcio nazionale”.

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