Brescia-Ascoli è sfida antica e suggestiva. E quest’anno si giocherà anche in ricordo di Carletto Mazzone, scomparso lo scorso 19 agosto dopo aver scritto pagine indelebili nella storia delle Rondinelle, del Picchio e di tutto il calcio italiano in generale.
Era il 13 novembre 1960 quando il giovane centromediano fece il suo esordio con la maglia dell’allora Del Duca Ascoli. Per Mazzone si trattò solo della prima di 219 presenze (condite da 11 gol) che collezionò in nove stagioni da calciatore del Picchio. Tutte in Serie C, tantissime con la fascia da capitano al braccio.
Dopo il brutto infortunio che lo costrinse ad appendere le scarpette al chiodo, il Presidentissimo Costantino Rozzi lo scelse come allenatore “ad interim” della Del Duca Ascoli, in attesa di trovare un mister più esperto e affidabile. E invece, nel 1971/72, con Mazzone in panchina arrivò la prima promozione in B, poi due stagioni più tardi ecco l’incredibile festa per lo storico approdo in Serie A. “Sor Carletto” divenne autore della successiva salvezza tra i più grandi del calcio italiano, poi le strade si divisero per rincontrarsi nel gennaio 1981: una salvezza in A, un super 6° posto e altre due salvezze tra i big, prima dell’addio definitivo.
Per conquistare il record di panchine in Serie A (797, compresi 5 spareggi), furono necessarie anche tre stagioni alla guida del Brescia. Dal 2000 al 2003, ottenne 8°, 13° e 9° posto con le Rondinelle. In Lombardia si rese protagonista di uno dei momenti più iconici della sua carriera. Quella corsa sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta nel famoso 3-3 del derby lombardo.
Sabato pomeriggio, Brescia-Ascoli avrà uno spettatore in più da lassù.