L’Ascoli, nella vittoria per 0-2 al Sinigaglia contro il Como, ha dimostrato ancora una volta l’importanza dei calci piazzati per far male all’avversario. Su 22 gol segnati dai bianconeri, infatti, ben 12 (e cioè più della metà) sono arrivati da gioco fermo.
Tre i rigori segnati da Mendes (contro Feralpisalò, Ternana e Bari), con il portoghese che ha esultato anche direttamente da calcio di punizione contro le Fere. Il primo gol in campionato di Pedro (e dell’Ascoli) era arrivato, contro i Leoni del Garda, con un’incornata su punizione di Manzari, stesso schema adottato per i gol di Nestorovski contro la Sampdoria (punizione-assist di Falasco) e di Botteghin contro il Parma (punizione battuta da Bellusci).
A queste reti, vanno aggiunte quelle ‘nate’ da fermo. Quaranta, nello 0-2 al Lecco, ha esultato dopo corner battuto da Falasco e proseguito con il tiro di Milanese corretto in rete dal difensore. Bellusci, contro lo Spezia, ha segnato dopo la sponda di Mendes su una rimessa laterale. Anche la rete del 2-2 contro il Bari, realizzata ancora da Mendes, si è sviluppata su rimessa laterale battuta da Celia e proseguita con il tiro di D’Uffizi corretto da ‘Pedro’.
Contro il Como, poi, l’ennesima dimostrazione di quanto i dettagli possano fare la differenza: vantaggio con zuccata di Mendes su punizione di Falzerano, raddoppio con autorete propiziata ancora dalla battuta su mattonella dell’esterno bianconero (con palla spizzata da Gagliolo). Adesso, testa al Sudtirol: bisogna tornare a vincere al Del Duca, per continuare la rincorsa alla salvezza.