L’Ascoli, per vincere, non deve subire gol. Sembra essere questa, come riporta il Corriere Adriatico nel focus odierno, l’unica strada percorribile dai bianconeri per battere gli avversari e, conseguentemente, provare a raggiungere la salvezza.
Una conditio sine qua non che si è verificata nei due successi contro la Feralpisalò (3-0 e 0-1), nelle vittorie al Del Duca contro Ternana (2-0) e Catanzaro (1-0) e negli exploit di Lecco e Como (0-2).
Troppo spesso, al contrario, è bastato un solo gol dell’avversario per non muovere la classifica. Oltre alle sconfitte di misura (1-0) contro Modena, Bari e Pisa in trasferta e Palermo e Como in casa, pesano le mancate vittorie contro Brescia (due volte), Sampdoria e Reggiana.
Quattro scontri diretti e quattro 1-1 (ai quali si aggiunge anche la sfiorata impresa contro il Parma capolista) in cui l’Ascoli aveva trovato il vantaggio e ha sempre subito la rimonta. Occhio, infatti, a questo dato: se è ormai consolidato come il Picchio viaggi molto più forte nel primo tempo che nella ripresa (se le gare durassero solo fino al 45’, l’Ascoli sarebbe in zona playoff con 39 punti), pesano le rimonte subite.
Ben 13 volte i bianconeri si sono trovati avanti nel punteggio, ma solo in 6 occasioni hanno festeggiato la vittoria: cinque volte, di cui sopra, ecco il pareggio, in due match è addirittura arrivata la sconfitta (da 0-1 a 3-1 col Sudtirol e dall’1-2 al 3-2 contro il Catanzaro). Dati da analizzare e su cui lavorare: 11 gare al termine della regular season, l’Ascoli deve assolutamente centrare la salvezza.
Foto Ascoli Calcio