“Pensavo che i tifosi dell’Ascoli si fossero dimenticati di me, invece mi hanno invitato alla festa per i 125 anni del club, che si è svolta al Del Duca a settembre. Quando dai tutto per la squadra i tifosi ti amano”.
Il rapporto con Fabrizio Castori e l’amicizia con William Viali. “Castori è stato il mio allenatore per due anni a Lanciano. Un allenatore che si è fatto da solo partendo dalla terza categoria e sa cosa vuol dire cosa significa fare la gavetta. È arrivato fino alla Serie A. Non è sicuramente un allenatore da calcio e champagne, dai mille tocchi o partenze dal basso, il suo calcio è fatto di verticalizzazioni veloci, vuole fare gol, ma anche non prenderli. Castori lavora molto dal punto di vista fisico. Con Viali eravamo compagni di squadra nel Fiorenzuola, lui era giovanissimo ma già bravo e infatti ha fatto poi una grande carriera come calciatore, da allenatore è solo agli inizi, ma ha già fatto bene a Cosenza, dove ha dimostrato di avere delle qualità, è giovane e emergente”.
La classifica dei bianconeri: “L’Ascoli ha tutto per risollevarsi, non conosco bene la rosa, però la piazza è importante, certo adesso è cambiato tutto rispetto ai tempi nostri. Una volta i gruppi erano più uniti. Ma non penso che i bianconeri possano rischiare.. Poi Castori è uno che non molla mai. Io lo chiamo il cane mastino. A me come allenatore piaceva, anche se c’ ho litigato spesso, avevamo due caratteri simili. Non sto mai zitto, mi beccavo anche con Enzo Ferrari, che allenava l’Ascoli quando ero lì, ma ho pagato sulla mia pelle. Sono contento di quello che ho fatto e che faccio”.
