Non fare drammi, ma quantomeno drizzare le orecchie. 

La sconfitta contro il Bari non deve vanificare la crescita di una squadra che, prima di affrontare Galletti e il Parma capolista, era reduce da cinque risultati utili consecutivi. La classifica, però, non sorride ed è bene evitare di farsi risucchiare nelle zone rosse.

L’Ascoli, sabato 11 novembre (ore 14) contro il Como, dovrà necessariamente invertire la rotta per migliorare un avvio di stagione che dice 12 punti in altrettante gare giocate. Media di 1 a partita, al di sotto di quella necessaria per ottenere la salvezza. 

Anche perché, confrontando le prime 12 gare del Picchio di Viali rispetto a quelle delle precedenti otto stagioni in Serie B, solo i bianconeri di Petrone (2015/16) e quelli del drammatico inizio di torneo con Bertotto e Rossi (2020/21) hanno raccolto meno punti rispetto a oggi. Picchio addirittura penultimo in graduatoria a quota 6 nel peggior avvio di sempre in cadetteria (con esonero di Bertotto e passaggio a Rossi), 10 punti invece nell’anno del ritorno in B (con esonero di Petrone all’11° giornata).

Per il resto, l’Ascoli ha sempre fatto meglio: pure con il tandem Maresca-Fiorin, a quota 13 dopo 12 gare. Con Aglietti i punti furono 14, a quota 16 c’era invece il Picchio di Vivarini. L’Ascoli di Zanetti era a 17, quello di Sottil a 18 e quello di Bucchi, lo scorso anno, addirittura a 19.

E allora testa al Como: l’Ascoli deve immediatamente ripartire.