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Ascoli, 3 punti in 4 partite: in passato fu salvezza con Cosmi e 4° posto con Mazzone

Ora non serve fare drammi: testa bassa e lavorare, per ripartire tutti insieme e rialzare la testa

Tre punti in quattro partite. Un bottino piuttosto magro quello ottenuto dall’Ascoli nei primi 360′ di regular season. Il Picchio ha perso tutte le gare disputate in trasferta (3-0 a Cosenza, 1-0 col Modena e 3-1 col Sudtirol), festeggiando nell’unico match al Del Duca (3-0 alla Feralpisalò).

Risultati che, ovviamente, non hanno soddisfatto l’ambiente, anche se siamo solo all’inizio della stagione ed è inutile fare drammi. L’Ascoli, dopo la sosta, dovrà rialzare la testa. Convinto dei propri mezzi, ma anche affidandosi alla cabala.

Tre volte, nelle 26 precedenti edizioni di Serie B, l’Ascoli aveva ottenuto solo 3 punti nelle prime 4 partite. Due volte dal ritorno in cadetteria nella stagione 2015/16.

Quell’anno, con Mario Petrone in panchina, l’unica vittoria fu quella contro la Virtus Entella al Del Duca (1-0). Per il resto due sconfitte in trasferta contro Lanciano (2-0) e Latina (1-0) e un ko casalingo contro il Cesena (1-3).

Lo stesso è accaduto pure nel torneo 2017/18, con il tandem Enzo Maresca-Fulvio Fiorin in panchina: il Picchio vinse alla seconda giornata contro la Pro Vercelli (1-0), per il resto tre sconfitte in quel di Cittadella (3-2) ed Empoli (3-0) e al Del Duca contro il Novara (1-2).

Due stagioni sicuramente travagliate per l’Ascoli, ma al termine delle quali i bianconeri riuscirono comunque a raggiungere la salvezza. E lo fecero anche grazie alla tifoseria, capace di stringersi attorno alla squadra nei momenti di difficoltà. Superando, insieme, paure e ostacoli, fino ad arrivare all’obiettivo.

E allora? Testa bassa e lavorare. Perché un inizio così difficile come quello attuale, l’Ascoli lo ha avuto anche all’esordio assoluto in Serie B. Era la stagione 1972/73 e il Picchio, alla prima apparizione in cadetteria, cadde 0-1 al Del Duca contro il Varese, per poi capitolare anche a Catanzaro (3-1). Alla terza giornata, come accaduto ai bianconeri di Viali, arrivò il primo successo (2-0 contro il Catania), prima di un nuovo passo falso in trasferta con il Cesena (2-0).

Tre punti (all’epoca se ne assegnavano ancora due per vittoria) in quattro giornate. Quell’Ascoli, degli indimenticati Rozzi e Mazzone, cadde addirittura 6 volte nelle prime 10 gare, ma seppe poi rialzarsi e chiudere la stagione con un roboante 4° posto in classifica, sfiorando addirittura la promozione in Serie A.

Equilibrio, dunque. La sosta è arrivata nel momento giusto: testa bassa, lavorare e diventare squadra. C’è un obiettivo da raggiungere. Insieme.

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