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Ascoli, l’ex Nicolini presenta il neo allenatore Viali: “Ha grinta e carattere, per me era un fedelissimo”

L’ex centrocampista bianconero ha allenato il nuovo mister del Picchio nella stagione di Serie C 1996/97

L’Ascoli ha ufficializzato William Viali come nuovo allenatore per la stagione 2023/24. Non sarà, però, una prima assoluta per il tecnico nel Piceno: Viali, infatti, da calciatore, ha indossato la maglia del Picchio nella stagione di Serie C 1996/97. Ad allenarlo, c’era Enrico Nicolini: ex amatissimo in casa Ascoli, con cui ha totalizzato 134 presenze e 11 gol in 4 campionati di Serie A.

Il Corriere Adriatico ha raggiunto telefonicamente Nicolini per farsi presentare il neo allenatore William Viali. Ecco uno stralcio dell’intervista.

I ricordi di Nicolini su Viali

“Per me era un fedelissimo. Nonostante fosse molto giovane e alla prima (e unica) stagione in bianconero, ricordo un ragazzo davvero in gamba. Un difensore “tosto”, fisicamente e caratterialmente, molto grintoso e dotato di una buona tecnica: una delle più liete sorprese di quel campionato. Nutrivo molto affetto e molta stima in quel ragazzo: era un calciatore di cui potersi fidare”.

Sulle caratteristiche di Viali

“Ha quella grinta e quella cattiveria agonistica che sono propri del popolo bianconero. Quando l’ho allenato, ricordo che era uno di quelli che non tirava mai la gamba indietro. Sono convinto che ancora oggi sia così e che sia in grado di trasmettere questa mentalità ai suoi giocatori. Al Cosenza, ha fatto un grandissimo lavoro: è stato protagonista di una salvezza ottenuta alla guida di una squadra con oggettive lacune. Grazie al lavoro e alla dedizione, che metteva in campo anche da giocatore, ha raggiunto una salvezza in cui in pochi credevano a un certo punto della stagione”.

Sulla stagione di Serie C 1996/97 alla guida dell’Ascoli (e con Viali giocatore)

“Fu una stagione un po’ anomala: eravamo in una fase di transizione dopo la scomparsa del Presidentissimo Costantino Rozzi e ci ritrovammo privi di due pezzi da novanta, rispetto al torneo precedente, come Massimiliano Favo e Walter Mirabelli. Conducemmo una stagione tra alti e bassi: iniziata malino con me, proseguita peggio con Scorsa e poi condotta al termine, dopo il mio ritorno, con un ottavo posto finale che sicuramente non poteva soddisfare chi veniva da gloriosi anni tra A e B. E dopo la beffa della finale playoff persa ai rigori contro il Castel di Sangro nella stagione precedente. Lì, però, arrivammo a giocarci la promozione in cadetteria contro ogni pronostico, al termine di un campionato molto positivo e che sorprese tutti gli addetti ai lavori”.

Sui ricordi in bianconero

“Impossibile dimenticare quelle battaglie nella bolgia del Del Duca e in tutti i più gloriosi stadi di Serie A, il gol al Cagliari e le tante esultanze con i tifosi. Ad Ascoli sono stato pure allenatore e dirigente: mi restava solo da fare il magazziniere (scherza, ndr). E poi mia figlia è ascolana, ho tanti amici nel Piceno, a partire dal mitico Carletto Mazzone, e un bellissimo rapporto con il popolo bianconero”.

Sul futuro dell’Ascoli

“Sarà una Serie B difficile e impegnativa, come ogni anno. Spero però che la società strutturi una rosa competitiva e provi a togliersi qualche bella soddisfazione: chi indossa la maglia dell’Ascoli, ha il dovere di puntare in alto. Forza Picchio, sempre”.

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