L’ex attaccante bianconero a 360° sulle colonne del Corriere Adriatico
Due stagioni e mezzo con la maglia bianconera, per un totale di 64 presenze e 19 gol. La vittoria del campionato 2001/02 con i “Diabolici”, il trionfo in Supercoppa di Serie C contro il Livorno: Mario Bonfiglio è ancora oggi molto legato all’Ascoli e ad Ascoli e, sulle colonne del Corriere Adriatico, ha analizzato la stagione da poco conclusa dei bianconeri. Ecco uno stralcio dell’intervista.
Sul campionato dell’Ascoli
“Ho visto un campionato tra alti e bassi. La rosa era composta da buoni elementi, nonostante qualche perdita importante rispetto alla stagione chiusa ai playoff, ma nel corso del torneo sono emersi alcuni limiti di gioco. Qualche calciatore, inoltre, ha reso meno di quello che ci si aspettava e l’Ascoli in troppe occasioni ha fallito la chance di fare quel qualcosa in più che avrebbe permesso di lottare stabilmente, e non solo nelle ultime giornate, per l’obiettivo playoff”.
Su Breda e il futuro dell’allenatore
“Breda ha fatto un grande lavoro da quando è arrivato sulla panchina bianconera. Ha ridato tranquillità e sicurezza a una squadra che era in gravi difficoltà ed era scivolata a ridosso della zona playout. Il tecnico ha ristabilito idee e organizzazione all’interno del gruppo. Il suo futuro è lontano da Ascoli? Per quanto fatto in bianconero sarebbe da riconfermare. Poi ognuno ha le proprie idee e la propria filosofia: c’è chi rivoluziona una rosa intera, ma blinda l’allenatore, e chi cambia mister, pur mantenendo l’ossatura della squadra. Intervengono tanti fattori in una scelta: diversità di vedute, obiettivi differenti o voglia di cambiare per dare una scossa. L’importante è che la decisione sia ponderata e faccia il bene dell’Ascoli”.
Sull’attacco bianconero
“Mi aspettavo di più. Dionisi, per sua stessa ammissione, auspicava un maggior contributo in fase realizzativa, così come si sperava in qualche altra rete da un giocatore di categoria come Forte. Gondo è stato il capocannoniere, eppure anche lui non ha convinto appieno. La vera sorpresa è stata Mendes: ha mostrato grande voglia e spirito, risultando determinante nelle economie di squadra quando Breda lo ha inventato trequartista. Serve un bomber da doppia cifra, da trovare già in rosa o sul mercato: per puntare a un obiettivo più ambizioso della salvezza è necessario un attaccante che trascini la squadra a suon di reti. Un attaccante che può inventare dal nulla il gol “sporco”, che ti permette di vincere anche le partite più complicate”.
Su cosa non ha funzionato
“A mio avviso, vanno gestite meglio le varie fasi che si susseguono nel corso dell’anno. In questa stagione, non mi hanno convinto il tardivo esonero di Bucchi, il benservito a Bidaoui e la gestione Baumann-Guarna dopo l’infortunio di Leali”.
Sull’Ascoli e la Serie B 2023/24
“Sarà un campionato difficile, come ormai da diversi anni a questa parte. Arriva il Catanzaro, scende la Sampdoria e sono confermate piazze importanti e blasonate: sarà un torneo ostico e logorante. L’Ascoli? Mi piacerebbe vedere i bianconeri con una rosa valida e ben strutturata fin dall’inizio. L’obiettivo è fare i punti salvezza nel minor tempo possibile, per poi pensare ad altro e far sognare una piazza che merita grandi traguardi”.
