Il giocatore: “Quella volta che ho detto no al Manchester”
Davide Marsusa si racconta attraverso il canale webtv del club bianconero. “Sono molto contento di questi mesi trascorsi in bianconero, sicuramente il bilancio è positivo. Quando sono arrivato non ero al massimo poi strada facendo posso ritenermi soddisfatto, abbiamo disputato delle buone partite tutto insieme ed è arrivata la salvezza”.
Il calore dei tifosi del Picchio. “Mi ha colpito il calore della gente, piazza calda la gente e partecipe, ci tiene molto alla squadra, vive proprio di calcio, allo stadio si percepisce tutto questo“.
Il vero ruolo di Marsura. “Non so veramente che ruolo ho, qui nell’ Ascoli, nel modo in cui giochiamo, cerco di sfruttare le mie caratteristiche perché non sono un attaccante, non sono un centrocampista, cerco di fare del mio meglio”.
Il rapporto con Breda. “Avevo già lavorato con lui a Livorno, Il fatto che mi conoscesse già ha facilitato il mio inserimento qui nell’Ascoli. Il mister è una bravissima persona, molto umile, disponibile, con lui si può parlare faccia a faccia, anche sul campo è molto preparato. Tutti lo stiamo seguendo bene e i risultati si vedono, non sono frutto del caso, io mi trovo bene con lui, abbiamo anche un bel rapporto Al di là del campo, sono contento di averlo come allenatore” .
Chi è Davide Marsura. “Sono un ragazzo solare, simpatico, cerco di stare bene con i miei compagni, rispecchio un po’ le caratteristiche dei veneti – il bianconero è nato in provincia di Treviso come il suo allenatore-, Sono appassionato di motori, una passione trasmessa da mio padre, ho iniziato a correre con i go kart,.Poi un giorno giocando con gli amici mi sono accorto che mi piaceva il calcio. Ed eccomi qua”.
Nessun rimpianto. “Non ho rimpianti neppure quando all età di 16, giocavo nelle giovanili dell’Udinese, dissi no Manchester, non sono pentito, perché alla fine sono scelte giuste o sbagliate che siano“. Il futuro assicurato.” La mia famiglia ha un’ azienda che produce spumanti, io non ci capisco nulla, ma quando smetterò di giocare mi piacerebbe iniziare a lavorare con i miei genitori e mio fratello e portate avanti l’attivita’ insieme a loro”.
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