Decidono Lucioni e Mulattieri, Picchio ancora nella bagarre per non retrocedere

L’Ascoli fa i regali di Pasqua allo Stirpe e il Frosinone ne approfitta: 2-0 con reti di Lucioni e Mulattieri. I ciociari a un passo dalla A, Picchio nel pieno della lotta per non retrocedere.

Un primo tempo in cui è regnato l’equilibrio sul rettangolo verde, con un paio di azioni pericolose per parte e tanti duelli a metà campo. Prezioso il lavoro di Buchel nella mediana bianconera, con il centrocampista austriaco naturalizzato liechtensteinese vertice basso di una squadra scesa in campo ancora una volta con il 4-3-1-2. Undici titolare praticamente identico a quello visto nell’ultima gara contro il Brescia, con la sola differenza di Quaranta al fianco di Botteghin – al centro della difesa – al posto dello squalificato Simic. Per il resto tutto confermato, con Pedro Mendes ancora una volta alle spalle del tandem Dionisi-Forte. Il portoghese ha provato ad azionare i compagni di reparto con qualche sponda aerea, anche se su di lui è stato forte il pressing di Mazzitelli, elemento imprescindibile nel 4-3-3 solido e quadrato del Frosinone capolista.

Bravi i ciociari a chiudere gli spazi in campo quando i bianconeri hanno tentato di affondare, per poi ribaltare l’azione in velocità cercando di sfruttare la velocità e la qualità nell’uno contro uno degli esterni Bidaoui e Insigne

E se l’Ascoli ha saputo giocarsela alla pari con la capolista, la differenza – come spesso accade – l’hanno fatta gli episodi. Merito al Frosinone per aver battuto veloce il corner del vantaggio, punendo un Ascoli colpevolmente distratto nella propria area di rigore. Decisivo un Lucioni formato super, che oltre a svettare in maniera vincente nella porta di Leali ha giganteggiato anche al centro dell’impenetrabile retroguardia gialloazzurra.

A inizio ripresa, però, altro errore bianconero e 2-0 che ha messo fine alla partita con largo anticipo. l’Ascoli non ha saputo reagire neppure con i cambi di Breda, inchinandosi senza mai far sporcare i guantoni a Turati

Contro il Sudtirol, e per la salvezza, serve molto di più.