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Ascoli, troppe sconfitte al primo gol subìto: numeri negativi, ora servono grinta e cattiveria agonistica

Solo in tre gare il Picchio è riuscito a recuperare una situazione di svantaggio, ma troppe volte è blackout dopo la rete avversaria

Fame e cattiveria agonistica, grinta e determinazione. Spirito di sacrificio e voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, sangue agli occhi e coltello tra i denti. Alla ripresa del campionato, l’Ascoli dovrà necessariamente fare di tutto ciò il proprio mantra.

Nella consapevolezza che, anche qualora le prossime partite dovessero incanalarsi su binari poco favorevoli, bisognerà necessariamente gettare il cuore oltre l’ostacolo per recuperare.

Cosa che, finora, è accaduta poco spesso. Il Picchio, infatti, non è quasi mai riuscito a recuperare una gara che si è “messa male” nel punteggio. Ben 16 le occasioni in cui Dionisi e compagni, in un qualsiasi lasso di tempo della partita, si sono ritrovati sotto di un gol. E solo in 4 circostanze (ma in 3 partite) i bianconeri hanno parzialmente riportato il match su binari più favorevoli.

Questo è accaduto contro il Brescia al Rigamonti, la Spal al Mazza e, per ben due volte nell’arco di 90’, contro il Como al Del Duca. Con le Rondinelle ci ha pensato Botteghin ad acciuffare l’1-1 dopo il vantaggio siglato da Aye, contro la Spal la rete di Adjapong ha fissato il punteggio sull’1-1 dopo la rete di Dickmann. Discorso più articolato, invece, per il rocambolesco 3-3 maturato al Del Duca contro il Como. L’Ascoli era inizialmente passato in vantaggio (autorete di Cerri), prima di subire la rimonta lariana (doppietta di Mancuso). Poi, nonostante l’inferiorità numerica per l’espulsione di Gondo, il Picchio ha acciuffato sia il 2-2 (rete di Ciciretti), sia il definitivo 3-3 con Simic, trovando la seconda rimonta nell’arco della stessa partita.

Per il resto, però, l’Ascoli non ha mai più recuperato una situazione di svantaggio. Non l’ha fatto al Curi contro il Perugia, nella prima sconfitta stagionale dei bianconeri: rete di Strizzolo e Picchio al tappeto. Identica situazione capitata, sempre in Umbria, nel match di ritorno con la Ternana: vantaggio di Palumbo al 27’ e Picchio ko senza riuscire a reagire. Ben quattro le sconfitte per 0-1 al Del Duca, con l’Ascoli sempre incapace di recuperare lo svantaggio. E’ accaduto con Frosinone, Reggina, Bari e nell’ultimo match col Venezia.

E che dire delle altre partite? Inutile il gol della bandiera di Lungoyi quando il Parma era già avanti di tre gol al Del Duca, vana pure la rete del momentaneo 1-1 siglata da Forte contro un Palermo che ha poi espugnato il Piceno per 1-2. Reazione totalmente assente invece sia a Pisa (2-0) sia col Cittadella, dove il 3-0 finale ha portato all’esonero di Bucchi.

In due circostanze poi, fatto ancor più “grave”, il Picchio ha addirittura perso dopo essere inizialmente passato in vantaggio. Al Del Duca, contro il Modena, i gol di Falcinelli e Diaw hanno ribaltato l’1-0 di Dionisi. Appena dieci giorni fa, invece, la debacle di Cagliari: quattro reti sarde nella ripresa ad annullare il gol iniziale di Forte.

Alla ripresa del campionato, servirà assolutamente un atteggiamento diverso da parte di tutta la squadra. Perché qualora i bianconeri dovessero nuovamente trovarsi sotto nel punteggio, serviranno quella grinta e quel carattere indispensabili per non staccare la spina e lottare fino al triplice fischio. Come, ad esempio, sta facendo il Cosenza: i rossoblù sono andati sotto addirittura 21 volte, eppure hanno conquistato tre vittorie e quattro pareggi (13 punti ottenuti da situazioni di svantaggio, record in B).

In questa settimana di sosta, bisognerà lavorare anche su tale aspetto. Perché l’Ascoli deve mantenere la categoria. Con le unghie e con i denti.

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