La Spal si è salvata con 42 punti lo scorso anno, nel 2019/20 furono playout a quota 45

Quanti punti servono per la salvezza? Ne saranno necessari 42 o 43? Ne basteranno anche meno o ne serviranno di più?

A otto giornate dal termine del campionato, è difficile fare pronostici. Si può però fare un confronto con le ultime tre stagioni, che hanno sempre visto 20 squadre ai nastri di partenza della B.

Lo scorso anno alla Spal bastò raggiungere i 42 punti per ottenere la salvezza, complice però un cammino piuttosto deficitario delle ultime della classe. Il Cosenza non andò oltre quota 35, disputando i playout con il Vicenza (34). Beffata l’Alessandria (34 ma retrocessa per lo svantaggio negli scontri diretti), “spacciati” già da tempo Crotone (26) e Pordenone (18).

Situazione che però non trova somiglianze con quella attuale. Oggi, con 24 punti ancora a disposizione, il Venezia è quintultimo a quota 33. Stessi punti del Perugia, salvo, e uno in più del Cosenza, che insegue. Le ultime tre della classe, dal canto loro, non hanno assolutamente gettato la spugna (Benevento a 29, Spal e Brescia a 28).

E due anni fa? L’Ascoli di Sottil ottenne la salvezza a quota 44 punti dopo l’inizio di stagione horror con Bertotto e Rossi. Ai bianconeri, risultati alla mano, sarebbero bastati anche 40 punti per restare in B: il Cosenza – quartultimo con 35 punti – retrocesse (salvo poi essere ripescato) senza disputare i playout (più di 5 punti di svantaggio dal quintultimo posto) a braccetto con Reggiana (34), Pescara (32) e Virtus Entella (23).

Molto più serrata e complicata, invece, la bagarre salvezza della stagione 2019/20, che ricorda più da vicino l’attuale situazione di classifica. Dopo il 30° turno, il contesto era pressoché identico a quello odierno: Cremonese quintultima a quota 33 e Ascoli subito dietro a 32, entrambe virtualmente ai playout. Alla fine furono però playout tra Perugia e Pescara (entrambe a 45), con Ascoli salvo a quota 46 e retrocessione per Trapani (44 con due punti di penalizzazione), Juve Stabia (41) e Livorno (21).

Una situazione più simile a quella attuale: oggi non c’è un fanalino di coda già “spacciato”, ma proprio questo rischia di far alzare la quota salvezza.