Il campione scomparso raccontato dall’ex terzino del Picchio
Era l’Ascoli di Costantino Rozzi, era l’Ascoli che aveva nelle sue fila giocatori importanti e affrontava avversari del calibro di Gianluca Vialli e Roberto Mancini i gemelli del gol. Il ricordo di Vialli è il ricordo di un ragazzo, prima che di un calciatore, era un piacere vederlo in campo.
Le diverse battaglie al Del Duca raccontate da chi ha dovuto usare ogni mezzo per fermarlo- Come Antonio Dell’Oglio che racconta Vialli da avversario: “Ho ammirato le sue doti di semplicità e correttezza, uno che anche quando subiva falli si rialzava senza dire nulla e continuava a lottare. Le sue doti? Oltre a quelle tecniche, aveva tutto poiché era un giocatore straordinario, erano la semplicità e la correttezza”. Uomo e calciatore esemplare: “Metteva in campo semplicità e la correttezza. A differenza del gemello Roberto Mancini che si lamentava sempre, Vialli non lo si sentiva mai, voleva sempre la palla e poi ci pensava lui”.