
I bianconeri non brillano in questi fondamentali, da migliorare anche la cattiveria agonistica
Due sconfitte consecutive, un punto nelle ultime tre gare e più di qualche malumore tra la tifoseria.
La sosta, per l’Ascoli, è arrivata al momento giusto e servirà a mister Bucchi per lavorare sodo in vista della ripresa del campionato contro il Benevento. E’ evidente che qualcosa vada cambiato in un 4-3-3 che è finora sembrato troppo prevedibile per gli avversari, con un contributo pressoché evanescente da parte degli esterni offensivi.
Cercasi tiri e gol
Alcuni dati, su tutti, evidenziano questo aspetto: nelle prime sei giornate di campionato, l’Ascoli ha calciato verso la porta avversaria 65 volte. Terzultimo posto tra tutte le squadre di Serie B, peggio hanno fatto solo Ternana (58) e Cosenza (44). Il Picchio, come pericolosità offensiva, è ben lontano da chi comanda questa classifica: già 91 i tentativi del Frosinone, seguito dagli 86 della Spal e dagli 84 del Parma.
E non va meglio neppure analizzando la statistica dei cross: 91 quelli effettuati da calciatori bianconeri, anche in questo caso l’Ascoli è al terzultimo posto della graduatoria. Il Picchio ha fatto meglio solo di Ternana (77) e Bari (65), con Fere e Galletti che utilizzano però uno schema di gioco che non prevede esterni offensivi (4-3-2-1 gli umbri, 4-3-1-2 i pugliesi).
La cattiveria agonistica
Manca anche un pizzico di cattiveria agonistica. Perché il Picchio non brilla nemmeno nel dato dei contrasti vinti: 47 finora i “successi” dei bianconeri in questo fondamentale, quartultimo posto in classifica tra le venti squadre di B e ben distante dal podio (il Genoa è in vetta con 71, seguono Cittadella e Bari a 70).
