
Cinquantasette anni fa la scomparsa del portiere bianconero in seguito a uno scontro di gioco nel derby contro la Samb
Sembra ieri, ma sono già trascorsi 57 anni da quel drammatico scontro di gioco in un Sambenedettese-Ascoli che portò alla morte del portiere bianconero Roberto Strulli.
Era il 14 febbraio 1965, allo stadio Ballarin si disputava il derby valido per la 4° giornata di ritorno del girone C di serie C. I rossoblù conducevano per 2-0 quando Strulli, nel tentativo di sventare una pericolosa azione avversaria, si gettò su una palla vagante anticipando l’attaccante della Samb Alfiero Caposciutti. I due però si scontrarono involontariamente: l’impatto fu tremendo e Strulli svenne a terra, in coma.
Trasportato d’urgenza in ospedale, gli furono diagnosticati frattura della mandibola, lesione encefalica e contusione cerebrale: Strulli non riuscì a superare la notte, si spense all’alba di quell’assurdo 15 febbraio. Il lutto colpì non solo Ascoli e il Piceno, ma tutto il mondo del calcio.
Due mesi dopo la morte del marito, la moglie Luana partorì il loro figlio: Roberto jr, in memoria del padre.
Nessun tifoso dell’Ascoli può dimenticare chi perse la vita vestendo i colori bianconeri.
