Bianconeri immensamente più blasonati dei Ramarri, ma ancora a secco di vittorie contro i neroverdi
Quello di sabato allo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro (fischio d’inizio alle ore 14) sarà il terzo match in terra friulana tra Pordenone e Ascoli. Due club dal blasone diametralmente opposto: 25 stagioni in B e 16 in A per i bianconeri, solo tre campionati cadetti per i Ramarri.
Tanto per rendere l’idea: quando l’Ascoli festeggiava la prima promozione in Serie A, il Pordenone chiudeva la stagione a metà classifica in Serie D. E nel 2004/05, ultima promozione tra i più grandi dei bianconeri, i neroverdi erano impegnati nel torneo di Promozione del Friuli-Venezia Giulia. Poi l’incredibile e repentina ascesa dei Ramarri tra i professionisti, con la storica vittoria del campionato di C e l’approdo in cadetteria nel 2018/19.
E così due anni or sono ecco la prima sfida ufficiale in terra friulana: alla Dacia Arena di Udine i neroverdi dell’ex Tesser si imposero 2-1, con reti di Burrai e Strizzolo per i padroni di casa e inutile gol di Cavion per i bianconeri di Zanetti (rimasti in inferiorità numerica al 70’ per l’espulsione di Ninkovic).
Lo scorso anno invece, proprio allo stadio Teghil dove si tornerà sabato, il Picchio di Sottil ha strappato un 1-1: vantaggio dei Ramarri con Ciurria, pareggio dei bianconeri nella ripresa siglato da Mosti. E considerando che al Del Duca l’Ascoli non è andato oltre il 2-2 nel match di ritorno del 2019/20 (con Dionigi in panchina) e la sconfitta per 0-1 nella gara di andata dello scorso anno (quando c’era Bertotto), ecco che i bianconeri devono ancora trovare la loro prima vittoria in assoluto contro il Pordenone.
